Progettazione percorsi museali interattivi
Metodologia del multimediale
ruolo attivo e partecipativo dello spettatore: le opere diventano esperienza, più che dato rappresentato, configurandosi esse stesse come contenitori, dentro cui lo spettatore viene coinvolto. La collezione museale diventa un racconto dove lo spettatore viene chiamato ad un ruolo attivo, co-protagonista di un sistema che amplifica e sfrutta le sue potenzialità cognitive e sensoriali.
dimensione socializzante e rituale: la progettazione degli ambienti e dell’allestimento delle opere si adatterà ad una fruizione collettiva più che individuale, dove le scelte siano esperienze di più persone, il racconto proceda per causa di più decisioni, in modo che accanto alla relazione uomo tecnologia, rimanga anche quella tra uomo e uomo.
dispositivi tecnologici non esibiti: la predisposizione di spazi all’interno dei quali i dispositivi tecnologici non siano esibiti, ma facciano sentire i loro effetti. Abbassare l’apparenza delle macchine ed aumentare la sensibilità dell’ambiente, così da creare una condizione di normalità e familiarità.
Interfacce naturali: la sperimentazione di dispositivi interattivi che reagiscano senza l’uso di protesi tecnologiche (mouse, tastiere, etc.), ma attraverso l’uso di modalità comunicative tradizionali, usando il tatto, la voce, un gesto, così da creare una maggiore familiarità nella fruizione dei contenuti multimediali.
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