Un ambiente immersivo dedicato al Cervino, in cui visual generati in AI si fondono con immagini e reperti storici in esposizione
Hervé Barmasse. Cervino, la montagna leggendaria
Un Ambiente Immersivo tra Storia e Intelligenza Artificiale
“La memoria del Cervino” è un’installazione immersiva site-specific realizzata per il Museo Nazionale della Montagna di Torino.
L’opera è parte integrante della mostra dedicata all’alpinista Hervé Barmasse.
Il progetto, sviluppato da auroraMeccanica in collaborazione con Sebastiano Barbieri e Amplitudo Studio, crea uno spazio che guida i visitatori in un viaggio attraverso l’iconografia storica del Cervino, esplorando cinema, fotografia, pittura, pubblicità e merchandising che hanno contribuito alla sua fama.
La soluzione tecnologica: AI e immagini alpinistiche
L’installazione fonde reperti storici con tecnologia contemporanea. Le immagini delle più recenti ascese di Hervé Barmasse si combinano con visual onirici generati tramite Intelligenza Artificiale (AI).
Questa soluzione tecnologica, sperimentata nel 2023 in un momento di grande sperimentazione, esplora le potenzialità dell’AI generativa nel contesto museale. L’AI viene utilizzata per creare ricostruzioni immaginifiche di alpinisti e panorami montani, affiancando e arricchendo i documenti storici e le riprese reali.
La memoria del Cervino” è uno spazio immersivo che permette ai visitatori di compiere un viaggio tra cinema, fotografia e pittura, ma anche pubblicità e merchandising che negli anni della massima espansione economica hanno reso il Cervino celebre al grande pubblico.
Ma il Cervino non è solo storia, le sue pareti esercitano ancora oggi un fascino agonistico indiscusso, per questo le immagini suggestive delle più recenti ascese di Hervé Barmasse si fondono con visual onirici generati con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Un esperimento tecnologico per testare le potenzialità dell’AI nel 2023, un pretesto per proiettarci nel futuro, per affascinare e sperimentare limiti e potenzialità di uno strumento in rapida evoluzione come l’AI, che oggi vaga tra ricostruzioni immaginifiche di alpinisti e panorami montani ma un giorno potrebbe accompagnarci fin sulla Cresta del Leone.
